Donne: siamo la normalità e non l’eccezione

Maggiore consapevolezza sia individuale che sociale dei diritti della donna e soprattutto dell’essere Donna


Sin dai tempi antichi la Donna è stata sempre vista come un oggetto fragile debole e inutile, insomma un peso per  la società. Ma la condizione femminile nel mondo occidentale, anche grazie a ideologie come quelle femministe ha compiuto passi da gigante verso una maggiore consapevolezza sia individuale che sociale dei diritti della donna e soprattutto del suo valore.

Le Donne  per secoli hanno lottato duramente per ottenere dei diritti pari a quelli degli uomini, milioni di loro hanno perso la vita per il loro raggiungimento e anche per farci avere e vivere una realtà diversa da quella che hanno avuto loro; eroine di un mondo troppo ignorante e incapace di capire che le persone indipendentemente dal sesso sono tutte uguali e con parità di diritti.

Il riscatto delle dignità della donna è partito quando l’otto marzo, centinaia di operaie di un’industria tessile di New York sono morte bruciate vive perché cercavano attraverso delle proteste e scioperi di migliorare le loro condizioni lavorative in nome di una categoria troppo calpestata e umiliata  nel profondo.
Oggi Noi donne  siamo e ci riteniamo parte fondamentale, alla pari degli uomini, della nostra società, svolgiamo molti lavori o professioni pari a loro, siamo istruite, siamo dirigenti di grandi aziende, concorriamo alle elezioni come presidente (es. ne sono la Merkel e la Clinton)  e siamo finalmente rispettate per il ruolo che ricopriamo nella  Società moderna, a giusta causa.
Purtroppo però nel mondo non tutte le donne hanno ancora ottenuto questa indipendenza e questi diritti; un esempio sono i Paesi del terzo mondo dove la mancanza di un’adeguata istruzione è la causa di matrimoni combinati precoci ai quali le bambine vengono costrette o anche  la mancanza di potere decisionale anche nelle decisioni/scelte familiari porta la donna ad essere sminuita e costretta ad ubbidire ed a sottostare alle decisioni maschili.
Il vero problema è quello di liberare la società da antichi stereotipi riguardanti sia il ruolo femminile e che quello maschile.

Attualmente nella nostra cultura civilizzata, o presunta tale, la donna sta riuscendo, spesso tra forti resistenze, ad ottenere sempre più spazi all’interno della società, soprattutto in un mondo del lavoro decisamente competitivo;  tutto questo continuando a svolgere regolarmente le “tradizionali” faccende familiari dimenandosi tra lavoro famiglia, figli e ritagliandosi il tempo anche per se.

Durante il corso dei secoli il ruolo della donna è stato completamente subordinato al privilegio maschile, anche quando ci sono state delle figure “eroiche” femminili che per la loro forte personalità hanno saputo imporsi come protagoniste. Ma dal 1946 quando le donne ottennero il diritto al voto, il movimento femminile si è mosso autonomamente fino all’emancipazione della donna e al pieno riconoscimento della parità dei diritti e delle pari opportunità tra sessi

A suggello di quanto detto il nostro Paese attraverso il Consiglio dei Ministri del 27 febbraio  ha approvato lo schema di decreto legislativo di recepimento della Direttiva comunitaria 2006/54/CE, direttiva 2006/54/ ce del Parlamento Europeo y del  Consejo de 5 de julio de 2006, concernente l’attuazione del principio delle pari opportunità fra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego.

Con questo decreto si introducono anche nel nostro paese molte novità nel codice delle pari opportunità. Ad esempio: il principio generale del “mainstreaming di genere”, che obbliga a tener conto dell’obiettivo della parità tra uomini e donne in tutti gli atti legislativi e amministrativi; si ampliano le nozioni di discriminazione, rendendo più forti e omogenee le tutele, s’include la discriminazione legata al cambiamento di sesso, si vieta di discriminare attraverso i criteri di selezione e nelle condizioni di assunzione…etc

Infine, dico basta alle festa della Donna.  Ammucchiamo queste benedette mimose e facciamo un falò. Ormai siamo emancipate e siamo nelle pari opportunità e non serve che questo venga ricordato attraverso una festa.

Noi siamo e rappresentiamo la normalità e non l’eccezione

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza e la loro perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi che si sono prefissati.

La caparbietà è un aggettivo che ci appartiene; sempre pronte alla lotta senza arrenderci al primo ostacolo.

Ecco Noi Donne siamo questo e certo non serve la mimosa per ricordarcelo essendo assolutamente consapevoli del nostro ruolo all’interno di una Comunità che ci appartiene fino in fondo

Donne fatevi e facciamoci valere per quello che siamo…

Dott.ssa Domenica Scopelliti

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