Seniors: Terza Età e Terza Economia

Soffermandomi ad analizzare la situazione attuale in Italia, riconosco che presso alcune etnie, la fase della “Terza Età” è stimata, apprezzata e soprattutto valorizzata mentre per altre lo è molto meno in quanto si mette in primo piano l’utilità immediata e la produttività dell’uomo, inteso come valore aggiunto per la Società moderna.

Mi riferisco in modo particolare alla nostra Nazione, che ad oggi, purtroppo, ha scordato che i nostri “Seniors” aiutano ad osservare le vicissitudini terrene con più assennatezza.

Conseguenza logica delle loro esperienze che li ha resi più saggi e più esperti, pronti a non commettere errori dall’alto delle loro conoscenze.

Sono l’insieme di tutti quegli ideali e di quei valori che guidano la nostra realtà e pertanto le convivenze sociali.

Per me è lecito dedurre che escluderli è come rifiutare il passato poiché da esso deriva il nostro presente nella forma in cui lo rappresentiamo. Pertanto loro dovrebbero essere un patrimonio culturale di grande spessore e motivo di orgoglio Nazionale da cui trarre beneficio ma, mi duole dire che vengono, invece relegati ai margini della nostra comunità: quasi nascosti agli occhi della Società arrivista.

Emerge addirittura che i “Seniors” non vogliono più i servizi assistenziali forniti dai Servizi Sociali o da altre Amministrazioni Pubbliche ma desidererebbero invece essere parte “Attiva“ della Società moderna a pieno titolo: chiedono infatti, ed è giusto sia cosi, posti di lavoro, naturalmente compatibili con le loro età ed anche la loro esperienza (Terza Economia).

Mi rispecchio appieno nelle loro volontà e spero si possa modificare la chiusura mentale che contraddistingue i giovani Italiani che non riconoscono una risorsa nei “Seniors” ma bensì un peso da “depositare” nella prima casa di cura che trovano disponibile.

Si pensa d’essere imperituri, eternamente giovani e belli, invece di capacitarsi del fatto che l’immortalità è una dote insita nell’esperienza tramandatasi da una generazione all’altra e che dovrebbe dunque essere gelosamente custodita e preservata.

“Preserviamo i nostri “Seniors” rispettando la loro dignità di persona facenti parte di una Società Moderna di cui noi Italiani andiamo fieri”

 

Domenica Scopelliti

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